Affitto vs Mutuo parte 2

in Olio di Balena13 days ago

Ritorno sull'argomento Affitto vs Mutuo. Già in passato avevo espresso la mia posizione, diciamo fluida. Ovvero contestavo il dogma monolitico secondo cui l'affitto è meglio del mutuo. Una regola aurea calata dall'alto non si sa da chi e da dove.

La condizione se sia meglio l'uno o l'altro dipende da una serie di fattori, come la posizione di mercato della potenziale casa desiderata, il proprio introito, la propensione al rischio eccetera. In linea di massima però ritengo che se a livello statistico ci troviamo davanti ad una parità economica della rata del mutuo a quella dell'affitto, penso che sia più corretto scegliere la prima. Perché, e l'avevo già spiegato, il mutuo ha un orizzonte temporale definito, e parte della rata è uno "store of value".

Anche qui poi ci sono una sequela di distinguo e dipende. Chiaramente se il muto è tasso fisso o variabile, ma dall'altra parte la possibilità nemmeno tanto remota di un non rinnovo (con costi inattesi da sostenere), oppure un aumento contrattuale.

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intelligenza artificiale mi sputa fuori sta roba (bruttina) qua

In seconda analisi poi contesto il discorso che la casa è un costo, come una cosa a sé stante. Certamente lo è nel momento che devi collocare la rata del mutuo o dell'affitto nel piano dei conti. Ma allo stesso tempo un tetto sopra la testa è imprescindibile a meno che non volete fare gli homeless. Nel caso del mutuo quel costo, che ad un certo punto sappiamo sarà zero, diventa via via capitale, una volta dedotti gli interessi.

Tutto sopra perché anni fa mi ero "ingarellato" con uno su queste tematiche. Ovviamente lui portatore della bandiera affitti tutta la vita. Con i soldi che ci risparmio dall'affitto (contro un ipotetico mutuo) li metto a rendita. Eccetera, eccetera.

Ebbene, le lancette dell'orologio girano, passano gli anni e pochi giorni fa pubblica un post dove si lamenta della situazione inflattiva. Lo fa elencando le sue spese. Dove spiccano 850 euro di affitto, e 300 di spese auto in carburante.

Non so dove vive di preciso, per cui oltre all'affitto noto che il commuting casa lavoro abbia una certa distanza per giustificare almeno in parte le 300 euro di carburante. Questo mi porta alla considerazione due, che la casa da 850 euro in affitto non sia in centro città. A meno che lo sia ma lavora fuori, che... vabbè lasciamo stare.

Arriviamo al punto tre. Mi chiedo se 850 euro per una casa fuori città in realtà il proprietario reale non ci stia scaricando dentro un mutuo in corso, che tizio con il suo dogma paga felice. Lo dico perché il mio vicino di casa sta facendo da anni proprio questo. Ha un mutuo che nei fatti viene pagato dall'inquilino e ci prende pure un 100/150 euro extra al mese.

Punto quattro i costi. Vero che il proprietario risponde dei costi inattesi, che però sono discretamente contingentati, si rompe il tubo dell'acqua, si rompe la caldaia. Questi costi comunque sono scaricati sull'inquilino in parte sulle mensilità anticipate in parte sulle mensilità ordinarie. Mi sembra un po' fanciullesco pensare di esserne esenti.

Anche perché, e torno al tizio, oltre alle spese ha messo il suo income mensile, ovvero 1600 euro. Cioè nel caso del mutuo comunque non avrebbe potuto in nessun caso, o quanto meno nella fase di stipula, superare il 50% del reddito mensile. Mentre nel caso dell'affitto lo supera eccome.

Anche qui ovviamente ci sono tanti se e ma. Giustamente e forse è questo il reale motivo, il mutuo non era in grado di averlo perché la banca e i suoi tarli burocratici non te lo concedono. O rigirando la moneta dall'altra faccia, forse la casa che vuole è fuori dalla portata.

Sicuramente però non mette via nulla per quella famosa "messa in rendita" di cui vaticinava qualche anno addietro. Ergo il suo dogma è fallato perché se doveva spendere di meno rispetto al mutuo per avere capitale da mettere a rendita, non ci è riuscito. Tanto più che l'elenco dei costi era proprio per questa tematica.

Mi sono astenuto dall'andare a pungolarlo con un "te l'avevo detto", sarebbe aria fritta e comunque non sono affari miei.

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Spezzo una lancia per il tuo conoscente per una spinosa ragione (anzi, più di una) che colpisce amaramente i soli proprietari (ci sono andati di mezzo pure i miei anziani zii nel torinese😭). Anzi, faccio prima a elencarle:
1)amministratori di condominio disonesti che si mettono d'accordo con il geometra del comune (o altro professionista dell'edilizia amante di intrallazzi loschi) per inventarsi ristrutturazioni straordinarie inservibili. Le spese straordinarie condominiali vengono affibbiate ai soli proprietari. Gli inquilini pagano soltanto le ordinarie. Uno di questi intrallazzi aveva rischiato di venire allo scoperto a causa di un superbonus europeo al quale se non ricordo male volevano a tutti i costi aderire i condomini dello stabile dove abita il mio migliore amico, che s'era intravisto rovinato senza letteralmente riuscire a comprare neppure da mangiare a causa di una spesa straordinaria per lui impagabile per aderire al superbonus e la conseguente salatissima multa condominiale. Poi per fortuna sua l'affare condominiale non andò in porto, ma ci fosse andato, non oso immaginare😨
2)amministratori che scappano rubando denaro condominiale (e qui c'erano incappati i miei anziani zii: due amministratori, ma porca miseria, due su due che s'erano rubato duecentomila euro per ciascuno e immediatamente scomparsi dalla circolazione, ragione per cui i condomini proprietari avevano dovuto ripianare entrambe le falle😡)
3)condomini insolventi per i quali, a causa di decisioni dell'amministratore, pagano i condomini solventi (proprietari) per ripianare i debiti (anche qui il mio migliore amico ci stava incappando)
L'elenco non finisce qui, ma ho elencato questi tre a titolo esemplificativo. Insomma, non è più come nel secolo scorso. Se sei proprietario e incappi in un condominio disonesto o di teste di rapa che approvano in maggioranza delibere improponibili rischi di ritrovarti sul lastrico dall'oggi al domani. All'inquilino magari parte metà stipendio per il solo affitto, ma non rischia di letteralmente saltare i pasti a causa di un pignoramento che gli porta via i sudati risparmi che dovrebbero servirgli per la terza (e quarta, se ci arriva) età (dato che sembrerebbe che la previdenza salterà in aria in tutto l'occidente o quasi. Insomma, oggi come oggi a comprare un immobile in paesi come Italia (e Spagna, ma forse non solo lì) rischi il cappio al collo.
Ancora una volta mi spiace di non poter votare perchè sono arrivata tardi (ho approfittato delle ferie del contest #untobisunto per buttarmi in una nuova attività che mi sta portando via ulterioe tempo), ma vedo di rimediare con
!PIZZA
!BEER
!LOLZ

Avevo scritto un post in merito un'annetto fa. Già allora evidenziavo i sospetti di quello che poi hai scritto qui. Ancora peggio appunto per un proprietario, perché con quest costi extra di fatto non eserciti nessuna potestà e si arriva all'assurdo del pignoramento in caso di mancato pagamento. Tra l'altro, e lo scrissi in quel post, i costi di questi appartamenti se ti sposti nemmeno di tanto, hanno cifre paragonabili a qualche casetta in periferia, ma li sei veramente proprietario
!BEER
!LUV

La casetta ha male o bene il vantaggio di evitare rogne da collettività perchè appunto non è condominio. Nel secolo scorso, molto meno burocratizzato, non ricordo nulla degli affaracci menzionati che gettassero sul lastrico i proprietari di un appartamento. Non ricordo di nessuno obbligato a ripianare i debiti dei condomini insolventi, nè esistevano superbonus ecologici europei ai quali obbligatoriamente adeguarsi (per forza, dato che fino a una certa non esisteva nemmeno l'UE) e al massimo il proprietario di un appartamento che avesse comprato a occhi chiusi si ritrovava la bella sorpresa di un'ipoteca. I miei anziani zii, da quando hanno avuto la malaugurata idea di comprare quell'infame appartamento nel torinese, ne hanno visti di tutti i colori e hanno sempre perso denaro, al punto che per l'ultimo infame superbonus europeo sono stati obbligati a indebitarsi con Poste Italiane perchè non potevano pagare la loro quota. E al mio amico poteva finire pure peggio, rischiando il pignoramento dell'unica liquidita (la conseguenza sarebbe stata il non riuscire più nemmeno a comprare da mangiare e purtroppo letteralmente, non sto affatto scherzando) per forza di cose. Anche da lui ci sono condomini insolventi, che ovviamente risulteranno nullatenenti a seguito di ricerche sui loro averi. E siccome la maniera più veloce per ripianare i debiti è andare a cercare i beni mobili in denaro anzichè pignorare l'appartamento degli insolventi (che richiede troppo tempo per finire liquidato, anche se prima o poi succede pure quello), mi sa che il tuo conoscente s'è fatto per bene i conti e dal mio punto di vista lo ritengo pure fortunato (fortunato in comparazione allo sfacelo odierno). Ha uno stipendio ben al di sopra del minimo sindacale (che mia cugina mi ha detto essere di 1200) e oserei pure dire che come affitto sta nella media (considerando che i bilocali di mala morte in periferia hanno oramai superato i 600 al mese di solo affitto). Insomma...
!HUG

Non ho idea di dove abiti, ma ho scritto nell'articolo che il dogma è sbagliato in quanto è propinato come dogma. Non esistono solo gli appartamenti condominiali, esistono altre cose tipo i condomini con meno di 9 proprietari senza obbligo di amministratore. Ovviamente tutto dipende dalle scelte e dai fattori che determinano le scelte. Immagina di pagare l'affitto per 30 anni, sempre regolare e (del tutto improbabile) sempre la stessa cifra. Il proprietario dopo 30 anni avrà estinto il suo mutuo da un pezzo, e quasi sicuramente il figlio vorrà avere una casa sua, per cui ti butta fuori per vendere l'appartamento. Ecco lui capitalizza quello "store of value" di cui parlo nel post, l'affittuario deve ripartire da zero, con un capitale di trent'anni in meno.

Diciamo che niente rose e fiori in nessuno dei due casi, per forza di cose, specie vivendo in certi paesi. Detto alla spiccia, perchè il discorso sarebbe ben più lungo di così. Comunque vivo in America latina, ma mi arrivano puntualmente notizie immobiliari (tutt'altro che allegre) dalle mie conoscenze (e parentado) in madrepatria...

PIZZA!

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